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TASSE DI SUCCESSIONE E DONAZIONE AL 45% IN ITALIA! POLIZZE ASSICURATIVE VERRANNO RIQUALIFICATE RETROATTIVAMENTE !!! COME MERCATO LIBERO VI HA DETTO DA ANNI

 SE IL VOSTRO PROMOTORE O IL VOSTRO ASSICURATORE O IL VOSTRO PRIVATE BANKER VI HA VENDUTO NEGLI ULTIMI TRE ANNI UNA POLIZZA ASSICURATIVA DICENDO CHE VI AVREBBE EVITATO DI PAGARE LE TASSE DI SUCCESSIONE ...AVETE DAVANTI UN
 INCOMPETENTE O 
UN  FIGLIO DI PUTTANA....
IN QUANTO HA INCASSATO COMMISSIONI MOSTRUOSE DANDOVI PER CERTO QUELLO CHE NON LO ERA ASSOLUTAMENTE
INFATTI ANCHE MERCATO LIBERO IN QUESTE PAGINE E IN RIPETUTI CONVEGNI CHE ABBIAMO TENUTO IN QUESTI ANNI HA SEMPRE DETTO DI NON CONSIDERARE  ESENTI LE POLIZZE ASSICURATIVE AI FINI SUCCESSORI IN QUANTO LA LEGGE SAREBBE STATA RIVISTA RETROATIVAMENTE A TEMPO DEBITO..E COSI SARA'
 
  Riforma fiscale in vista sul fronte delle successioni. Negli ultimi giorni gli studi legali e notarili sono indaffarati nel consigliare i clienti su come muoversi nel caso di un aumento delle aliquote. Fonti ben informate riferiscono infatti che il governo Renzi sta mettendo mano alla riforma della normativa
sulle successioni, di cui tanto si è discusso in passato senza però mai  arrivare al varo di una modifica.
Roberto Lenzi (studio Lenzi e Associati), in particolare, ha segnalato a MFMilano Finanza che «il governo sta lavorando a un incremento delle aliquote tuttora in uso e a una riduzione delle attuali franchigie da 1 milione a 300.000 euro. (Sembra anche che questa possibile manovra  riguardi anche i titoli di Stato e le polizze Vita come potrete leggere qui di seguito)
Anche Giulio Andreani senior advisor di Dla Piper, segnala movimenti su questo fronte. «Sembra che a Roma si stia lavorando sulla base di una proposta di legge che era stata presentata da un gruppo di deputati più di un anno fa», ha detto a MFMilano Finanza, «e che prevedeva un abbassamento delle soglie di franchigia, un incremento delle aliquote sino alla soglia di 5 milioni di euro di valore dei beni ereditati e addirittura l'aumento delle aliquote relative ai patrimoni superiori a 5 milioni di euro, in misura variabile dal 21 al 45% a seconda del grado di parentela».
La proposta a cui fa riferimento Andreani (n. 2830/2015) è quella presentata nel gennaio 2015 dai deputati di Sinistra  ItalianaSinistra Ecologia Libertà Giulio Marcon, Giorgio Airaudo, Celestina Costantino, Gianni Melilla, Marisa Nicchi, Giovanni Paglia, Erasmo Palazzotto, Annalisa Pannarale, Antonio Placido, Lara Ricciatti e Mario Sbrena. La proposta di legge prevedeva di sostituire, rimodulandole, le attuali aliquote, abbassando la franchigia dall'attuale 1 milione di euro a
500 mila euro per coniugi e parenti in linea retta e innalzando l'imposizione fiscale dal 4 al 7% per il coniuge e i parenti in  linea retta, dal 6 all'8% per i fratelli e le sorelle (con franchigia invariata a 100 mila euro), dal 6 al 10% su tutti i beni ereditati per i parenti fino al quarto grado e affini in linea retta e dall'8 al 15% su tutto il valore ereditato da altri soggetti. Si prevedeva anche di apportare le stesse modifiche alle aliquote relative all'imposizione sulle donazioni. Inoltre si prevedeva che per un'eredità superiore a 5 milioni di euro l'imposizione fiscale ordinaria venisse triplicata. Il che significa che per coniugi e figli l'aliquota salirebbe al 21%, per i fratelli al 24%, per gli altri parenti sino al quarto grado al 30% e per tutti gli altri eredi addirittura al 45%. 
sulle polizze vita dice l'esperto. «stiamo percependo da parte dell'Agenzia delle Entrate la tendenza a riqualificare le polizze Vita per tassarle come ordinari investimenti finanziari, con la conseguenza che verrebbero assoggettate, oltre che a una meno favorevole imposizione sui redditi, anche alla tassa di successione. Tale rischio di riqualificazione a fini fiscali riguarda principalmente le polizze che non sono costruite per coprire l'assicurato da un rischio, ma anzi lo espongono a un rischio a causa degli investimenti effettuati, consistendo sostanzialmente in gestioni patrimoniali
 Sono quindi osservate speciali le polizze index e unit linked. Anche Lenzi mette in guardia su questo fronte: «Certamente esiste la possibilità che l'Agenzia delle Entrate si muova in questa direzione, quindi è meglio tenerlo presente quando si stipula una polizza vita per investimento».
Nel corso degli ultimi anni il trattamento fiscale dei rendimenti finanziari delle polizze assicurative è già via via divenuto meno vantaggioso per i contribuenti. E questo, spiega Andreani, «perché l'imposta sostitutiva applicabile a tali redditi è stata elevata dal 12,5 al 26%; e perché, mentre sino al 31 dicembre 2014 i redditi corrisposti ai beneficiari della polizza in caso di morte dell'assicurato godevano di un'esenzione totale, ora sono esenti dall'Irpef solo per la quota destinata alla copertura e PRESTO NEPPURE QUELLO

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