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zio romolo: un primo semestre di borsa rinascimentale . cosa attendersi nel secondo semetre?

ZIO ROMOLO
Nonostante quando accaduto nelle ultime ore bisogna prendere atto della particolare forza che da inizio anno è presente sul nostro indice/future nonostante le recenti difficoltà dovute ai negativi riflessi dell’attuale complessa situazione greca. 
1) Si chiude la prima metà dell'anno e si aprono i prossimi sei mesi. Quali considerazioni su ciò che c'è stato e quali previsioni su quanto avverrà.
Nonostante le tensioni delle ultime ore il primo semestre dell’anno si avvia a chiudersi con un’ottima performance positiva. In particolare svetta il rialzo del nostro FtseMib che incassa un rialzo superiore al 20% da inizio anno, seguito dal Cac40 francese ed il Dax tedesco. Purtroppo l’inciampo di ieri (lunedì 29 giugno) che ha visto lasciare sul terreno oltre il 5% in una sola giornata, facendo passare in negativo il saldo mensile di giugno, il mese più negativo del 2015.
 Nonostante quando accaduto nelle ultime ore bisogna prendere atto della particolare forza che da inizio anno è presente sul nostro indice/future nonostante le recenti difficoltà dovute ai negativi riflessi dell’attuale complessa situazione greca. Infatti, è l’unico future (scad. settembre ’15) che la scorsa settimana è riuscito ad aggiornare i massimi annuali sfiorando la soglia psicologica di area 24.000 . Forza che invece è svanita sull’indice tedesco Dax che dai massimi di aprile ha intrapreso una tendenza ribassista che con i minimi di ieri mattina sfiora un ribasso del -10%! Se consideriamo che il listino tedesco è stato l’unico che in questi ultimi anni è riuscito a mantenere il passo della cavalcata rialzista dell’S&P500 è un segnale che non dev’essere trascurato conoscendo il peso nell’Eurozona e dei riflessi su tutti gli altri mercati, compresa l’Italia.

2) Guardando a Wall Street è giusto considerare i listini statunitensi sopravvalutati? 
I listini azionari statunitensi continuano a rimanere all’interno di un solido canale rialzista iniziato con i minimi del 2009. Un mercato toro che gode di ottima salute, infatti tranne alcuni momenti di tensione nel periodo estate 2010/ autunno 2011, ha conosciuto solo un momento di panico lo scorso ottobre ’14 reagendo con slancio nelle settimane successive e mantenendo una forte intensità che lo ha spinto ad aggiornare i record storici assoluti nell’ultimo mese di maggio.
 
Ma non è tutto oro quel che luccica. Infatti, analizzando l’andamento del grafico delle ultime settimane è evidente come da febbraio i prezzi oscillano pericolosamente all’interno di un ristretto range del 4% (2050-2130) con un ulteriore appiattimento nelle ultime 9 settimane. Su base settimanale dall’inizio di maggio l’indice S&P500 oscilla all’interno di un range dell’1%. Evento che non si verificava addirittura dal 1994 che sommato alla discesa sui minimi dell’anno dell’indice VIX della scorsa settimana non è un bel segnale che apre le porte alla possibilità di entrare in un mese di luglio che statisticamente è il più volatile dell’anno.
 Alla base di questi dati ritengo che le prossime settimane non abbiano la statistica e la stagionalità a favore di acquisti a prezzi vantaggiosi ma sfruttare ogni possibile rialzo per prendere i profitti delle posizioni rialziste ancora in carico.
3) Torniamo a Piazza Affari. L'impatto più forte sembra essere arrivato dalla Grecia. Quali prospettive per i prossimi mesi?
Sarebbe un errore pensare che il nostro indice possa continuare a vivere di luce propria e quanto accaduto ieri con il ribasso più pesante nel vecchio continente, è un segnale da non sottovalutare. La risoluzione, o meno, della delicata questione ellenica influirà positivamente o negativamente sull’andamento delle prossime settimane. Non avendo il dono di possedere arti divinatorie ritengo sia invece necessario seguire giorno per giorno, settimana per settimana, l’evoluzione degli eventi e dei mercati. 
Già nei prossimi giorni potremmo valutare gli umori di euforia o paura degli operatori con riflesso sulla volatilità dei prezzi. Sarà importante valutare come avverrà la rottura di importanti livelli di supporto/resistenza per capire se c’è interesse a seguire un definito trend oppure si preferisce continuare ad oscillare all’interno del range 22.000/24.000 così come avviene dallo scorso marzo. Se, infatti, analizziamo nel dettaglio i volumi che la scorsa settimana hanno accompagnato a rivedere nuovi massimi annuali, notiamo che sul nostro future FtseMib sono prevalse le ricoperture (vendita delle posizioni al rialzo) in ottica in medio periodo (settimanale-mensile), mentre in ottica di lungo periodo (trimestrale-semestrale) sono continuati gli acquisti iniziati tra la seconda e terza settimana di giugno. 

Segnale contrastante che in passato si è verificato raramente anticipando un cambio di strategia dei Big Investors sul lungo periodo. Nell’ultimo periodo prevale una operatività a favore del medio periodo che sfrutta l’elevata volatilità delle ultime settimane, al contrario di quanto si è sinora verificato oltreoceano, con oscillazioni dei prezzi del 7-8% nell’arco di pochi giorni così come accaduto recentemente, mentre in ottica di lungo sono iniziate le prese di profitto dopo i rialzi che sino a pochi giorni fa sfioravano performance vicine al +30% in soli 6 mesi. Dall’analisi dei miei indicatori volumetrici non riscontro più segnali di forza negli acquisti con la stessa intensità registrata nei mesi scorsi, diradando le possibilità che si possa verificare nei prossimi 2-3 mesi a meno di evidenti mutamenti negli acquisti.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

questa è analisi