STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


IL FISCO A CACCIA DELLE OPERAZIONI CON L'ESTERO NON DICHIARATE! CHI HA INSERITO TUTTO NEL QUADRO RW DORMA SONNI TRANQUILLI..MOLTO RANQUILLI..MA GLI ALTRI...

DAL SOLE 24 ORE  UN ARTICOLO CHE ANCORA UNA VOLTA RASSICURA I CITTADINI CHE HANNO SPOSTATO I LORO CAPITALI ALL'ESTERO E LI HANNO REGOLARMENTE DICHIARATI! PER TUTTI GLI ALTRI INVECE LA SITUAZIONE DIVENTA SEMPRE PIU' PERICOLOSA..
CHE SENSO HA LAVORARE IN ITALIA CON UNA TASSAZIONE FOLLE. IN GIRO PER IL MONDO ESISTONO INFINITE SITUAZIONI IN CUI LE TASSE SONO MOLTO BASSE E QUINDI IL TUO TENORE DI VITA MOLTO PIU' ALTO DELL'ATTUALE
 
Il Fisco chiede i dati dei movimenti bancari con l'estero per contrastare sia il riciclaggio sia gli illeciti fiscali internazionali. e non certo chi ha fatto tutte le dichiarazioni fiscali .
A tal fine, agenzia delle Entrate e Guardia di finanza potranno rivolgersi non solo agli intermediari finanziari, ma anche ai professionisti per acquisire informazioni sui soggetti che hanno effettuato transazioni in altri Paesi.
L'adempimento
È in questo contesto che, entro il 31 ottobre, i professionisti (tra cui anche i commercialisti e i revisori), utilizzando il servizio Entratel o Fisconline, saranno chiamati a comunicare all'agenzia delle Entrate il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (Pec), su cui dovranno poi viaggiare le richieste e le risposte. È quanto emerge dal provvedimento (prot. 2014/105953) dell'8 agosto 2014 a firma del direttore dell'agenzia delle Entrate e del comandante generale della Guardia di finanza, riguardante le modalità e i termini relativi alle richieste di informazioni sulle operazioni intercorse con l'estero, sui rapporti a esse collegate e sull'identità dei relativi titolari. Le richieste potranno essere inoltrate dall'Ufficio centrale per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali (Ucifi), istituito presso l'agenzia delle Entrate, previa autorizzazione del direttore centrale Accertamento, oppure dai Reparti speciali della Guardia di finanza, previa autorizzazione del comandante dei Reparti speciali.
IN QUESTO MODO SI EVITANO ABUSI E RICHIESTE A SOLI FINI DI PISHING..
Le nuove info
In sostanza, agenzia delle Entrate o Guardia di finanza potranno chiedere agli intermediari finanziari di fornire informazioni (a oggi non disponibili in Anagrafe) sulle operazioni intercorse con l'estero di importo pari o superiore a 15mila euro, sia che si tratti di un'operazione unica che di operazioni che appaiono tra di loro collegate, eseguite per conto o a favore di soggetti diversi dalle persone fisiche, dagli enti commerciali e dalle società semplici e associazioni equiparate. 
QUINDICON ALTRE CATEGORIE DI SOGGETTI!
Ai professionisti, invece, potranno essere richieste le informazioni circa l'identità dei titolari effettivi, con riferimento a specifiche operazioni con l'estero o rapporti a esse collegate. In proposito, si ricorda che, ai fini del corretto adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela, il professionista è tenuto all'identificazione dell'eventuale titolare effettivo e alla verifica della sua identità (articolo 18, comma 1, lettera b del Dlgs 231/2007). Adempimento, questo, tutt'altro che semplice giacché, in presenza di società partecipate da altre società, l'identificazione e la verifica dell'identità del titolare effettivo devono essere estese fino ad arrivare alla persona fisica che esercita la proprietà o il controllo (per più del 25%) della persona giuridica cliente.
LE PERSONE FISICHE SONO QUINDI ESTRANEE A TALE TIPO DI CONTROLLO

La tempistica
Dalla data di ricevimento delle richieste di informazioni, gli intermediari finanziari avranno 30 giorni a disposizione, prorogabili, in caso di valide ragioni, di ulteriori 20. I professionisti, invece, avranno solo 15 giorni non prorogabili. 
INTERESSANTE COME LE BANCHE COME AL SOLITO SIANO AVVANTAGGIATE RISPETTO AI PROFESSIONISTI!!!


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