OVVIAMENTE LA CURVA DI LAFFER E' L'ABC DI OGNI ECONOMISTA...SE LE TASSE SONO ZERO NESSUNO EVADE..SE LE TASSE SONO IL 100% NESSUNO LAVORA..
MAN MANO CHE LE TASSE SI ALZANO...LA GENTE EVADE, SE NE VA, SMETTE DI LAVORARE SE NON PER SOPRAVVIVERE..
MA NON PER IL GOVERNO ITALIANO CHE PRENDE DECISAMENTE PER IL CULO GLI ITALIANI...
DAL FATTO QUOTIDIANO:
Mentre
da istituti di ricerca e associazioni di categoria continuano ad
arrivare previsioni al ribasso sulla crescita,
il viceministro
dell’Economia Enrico Morando......
CONTINUA A LEGGERE
getta acqua sul fuoco dei
timori di una maxi-manovra autunnale.
E, alle domande sull’opportunità
di ridurre le tasse per rilanciare l’economia, afferma che “non c’è una
evidenza empirica che ci consente di associare un’alta spesa pubblica e
un’alta pressione fiscale con una bassa crescita economica”.
PAZZESCO
Della correzione dei conti meglio non parlare: “Non è utile” – Il viceministro, dunque, ostenta ottimismo. Anche se la cornice non è ideale: un convegno
di Confcommercio durante il quale sono state anche diffuse le nuove
stime sul Pil 2014, limate allo 0,3% rispetto al +0,5% di due mesi fa.
Poco male: la correzione dei conti “non è necessaria”, assicura Morando.
Che invita, in pratica, a non parlarne più: “Non è
utile, anzi è negativo. Non perché dobbiamo edulcorare la pillola ma
perché è così”. Peccato che i primi a parlarne siano i membri del governo, come il sottosegretario Pier Paolo Baretta che pochi giorni fa ha descritto un esecutivo impegnato al massimo per evitare quel rischio.
DOPPIAMENTE PAZZESCO
Nel frattempo, poi, Prometeia e Intesa Sanpaolo informano che nei primi cinque mesi del 2014 la ripresa dell’industria si è arenata e gli indici di produzione e fatturato si sono fermati a livelli inferiori alle attese. Altri segnali di allarme dopo quelli arrivati da Confindustria e dal Fondo monetario internazionale. Impossibile, ormai, liquidarli in nome dell’ottimismo: lo stesso premier Matteo Renzi in un’intervista al Corriere della Sera ha ammesso che arrivare allo 0,8% di crescita inserito nel Def sarà “molto difficile”.
“Preoccupazione” per ciclo economico. E scrivere la legge di Stabilità “sarà molto difficile”
– Tutto considerato, dunque, il viceministro non può negare la
“preoccupazione” del governo per il ciclo economico. “Faremo una
sessione di bilancio (la preparazione della legge di Stabilità, ndr)
a fine 2014 che sarà molto difficile. Se entriamo nel 2015 con un ritmo
di crescita quasi assente come quello attuale è chiaro che abbiamo un
effetto di trascinamento nel 2015 negativo e questo è un problema
enorme”. Davanti all’esecutivo ci sono dunque le forche caudine
rappresentate dalle “decisioni di finanza pubblica
per il 2014-2015″, “una fase estremamente impegnativa che avrà il suo
centro nel successo o insuccesso della revisione della spesa pubblica”.
Poi non resta che sperare che almeno il 2015 porti una ripresa vera,
perché ”se entriamo nel 2015 con un tasso di
crescita quasi assente come quello attuale ci sarà un effetto
trascinamento e si porrà un problema serio da affrontare”.
Pressione fiscale a livelli tedeschi entro tre anni. Ma costa 30 miliardi
– Quanto alla possibilità di ridurre la pressione fiscale, tema al
centro del convegno di Confcommercio, Morando ha appunto negato che
un’alta spesa pubblica e un’alta pressione fiscale si associno a una
bassa crescita economica.
. Ma, rispondendo al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il viceministro ha riconosciuto che “l‘Italia ha il poco invidiabile primato della tassazione su lavoro e imprese in ambito Ocse”. E si
è di conseguenza fatto sfuggire una promessa non facile da mantenere:
entro il 2018 il cuneo fiscale e contributivo (cioè le tasse e i
contributi) dovranno scendere “ai livelli della Germania”.
PER OTTENERLO IL GOVERNO DOVRA' PORTARE A LIVELLI INVEROSIMILI LA TASSAZIONE SUL RISPARMIO E COLPIRE GLI OVER 45 VERO PORTAMONETE DEL GOVERNO..
.
Mentre ancora si attendono i dettagli degli interventi che dovrebbero
coprire il bonus di 80 euro, Morando impegna già i risparmi futuri e
tutti da verificare. Spiegando che per l’operazione
di revisione della spesa “si deve fare in tutti i campi, poi puoi
decidere che in alcuni campi, per esempio nell’istruzione, spendi di
più, ma prima bisogna rendersi conto che si spendono una marea di soldi
per decidere come spenderli”.
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