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PARMALAT : GIORNALISMO VERO O LATTE AVARIATO?


Ieri vi ho voluto far notare come ( a mio personale parere) l'articolo del Sole24 di Gatti sull'affare Follieri sia un'inchiesta brillante dove si riscopre l'arte del giornalista. Oggi con la stessa franchezza (e sempre a mio parere personale) devo segnalare la stranezza degli ultimi articoli comparsi sempre sul Sole24 ore su Parmalat. Ebbene, se riuscite a leggerli in sequenza vi potreste accorgere di uno strano accanimento con il quale il giornale sembrerebbe comportarsi verso questo gruppo. Le notizie, come ben sapete, si possono sempre leggere in due modi e si possono mettere o meno in risalto (dando un particolare spazio sul giornale).
Ma quando da una notizia si possono condizionare le scelte d'investimento di un lettore allora bisogna fare molta attenzione. Se io investitore mi dovessi basare sugli articoli del quotidiano in questione, beh state ben certi, starei lontano dal gruppo di Collecchio.
Tuttavia guardando i bilanci societari, la liquidità del gruppo, la solidità del management, la possibilità di incassare soldi dalle banche, i prezzi di borsa dei competitors e il prezzo sceso da 3,3 a 2,50 (in concomitanza con la vendita della quota in mano a Capitalia!) tutto sembra tranne che l'azienda sia particolarmente sopravalutata.
Tuttavia il Sole24 continua a far uscire articoli sottolineando con dovizia certosina gli aspetti negativi delle notizie. Oggi poi ha raggiunto l'apice, infatti facendo riferimento all'incasso di 23 milioni di euro da due banche estere (Caylon e GKB) la giornalista, Morya Longo ha posto in evidenza:
1)Il fatto che 23 milioni siano “non tanti rispetto al fatturato ma abbastanza da far volare il titolo in borsa”. (senza dire che il titolo è già sceso molto nelle ultime settimane)
2)Che Enrico Bondi sia commissario straordinario della Parmalat e non vero manager! (il che non è proprio vero)
3)Che i soldi incassati da Caylon siano “solo” il 20%-30% di quanto inizialmente richiesto da Parmalat (non dando l'importo esatto e non sottolineando che se Parmalat incassasse solo il 30% da tutte le azioni di revocatoria la società varrebbe decisamente di più in borsa)
4)Sui 20 milioni incassati da GKB la brava giornalista sottolinea come la richiesta iniziale di Bondi fosse per 5,6 miliardi di euro.
Ma non sarebbe forse più onesto spiegare, in un bell'editoriale, il perchè di tale accanimento? Non è diritto del lettore sapere di più. Chi decide la linea editoriale da tenere su Parmalat deve avere l'onestà intellettuale di spiegare al lettore (che pone fiducia nel giornale) il perchè di certi articoli. Questa è la novità che potrebbe darebbe un valore aggiunto ai quotidiani. Fino a quando questo non accade, meglio andare su Google e cercare su qualche Blog un fondo di verità gratuita (piuttosto che spendere un euro per leggere una opinione non motivata)
Vedremo se nelle prossime settimane la saga continuerà!
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno, sono Morya Longo del Sole 24 Ore. Non rispondo mai ad accuse nei miei confronti, ma questa volta - vista anche l'evidenza dell'articolo su Libero Mercato e vista la comodità del blog - mi sembra doveroso farlo. Lei sostiene che io ho scritto articoli tendenziosi sulla Parmalat. Le dimostro il contrario.
1) Il fatto che il titolo Parmalat sia sceso negli ultimi tempi è dovuto alla correzione dei mercati, dunque non ha nulla a che fare con notizie societarie. Quel giorno, invece, il titolo Parmalat è salito del 3% solo ed esclusivamente per la notizia dei 23 milioni incassati. Dunque l'informazione data nell'articolo del Sole è corretta. Anzi: l'articolo inizia con la seguente frase: "Le cause legali tornano a ingrassare il bilancio della parmalat". La frase mi sembra enfatica: spiega in poche parole che i bilanci della parmalat (che come lei dice sono pieni di liquidità eccc.) si sono ingrassati. Non mi sembra un attacco alla Parmalat, anzi.
2)L'articolo non dice che Bondi è commissario straordinario e non "un vero manager" come sostiene lei. Nell'articolo si fa riferimento a lui come commissario straordinario semplicemente perchè le cause legali sono state avviate da lui in quella veste: come a.d. non avrebbe potuto. Per questo nell'articolo, parlando delle cause legali, lo cito con quella qualifica. Anche qui riporto il testo dell'articolo: "Erano due delle tante cause avviate da enrico bondi in qualità di commissario straordinario". La frase è corretta e per nulla sminusice il valore di bondi come manager, colui che ha risollevato le sorti della parmalat.
3)Lei mi accusa di avere detto che "i soldi incassati da calyon sono solo il 20-30% di quanto inizialmente richiesto". Io non ho scritto così: la frase testuale dell'articolo è "Circa il 20-30%" di quanto richiesto. Tra "circa" e "solo" c'è una bella differenza concettuale. Comunque questa cifra mi è stata comunicata dalla parmalat, da cui non arrivano altri dettagli sull'importo iniziale richiesto. Per questo non ho potuto scrivere l'importo richiesto in modo preciso: non è un'informazione disponibile. Anche questa frase non mi sembra sminuisca per naulla la Parmalat o le sue cause: è un dato di fatto.
4)Che la richiesta iniziale di Gkb fosse di 5,6 miliardi c'è scritto sul comunicato stampa della parmalat del luglio 2006. Un'informazione corretta deve dare ai lettori tutti i dettagli disponibili: come fa un investitore a sapere se parmalat ha recuperato tanto o poco? Credo che sia giusto saperlo, anche perché Parmalat ha altre cause miliardarie in corso per cui è giusto che chi legge possa farsi un'idea quantomeno di come sono andate quelle chiuse. Mi sembra di fare un servizio al lettore, non un danno. Tra l'altro - ribadisco - l'informazione è corretta. Non solo: l'articolo cita le cifre in modo freddo, senza dire frasi del tipo "ha incassato solo 20 milioni su 5,6 miliardi". Non vedo perché Lei mi deve accusare di affossare la Parmalat.
5) Lei mi accusa anche su un precedente articolo, relativo a un'ordinanza di un giudice di Parmalat. L'articolo - a detta anche degli avvocati della parmalat - non solo era corretto, ma anche equilibrato. Dava informazione ai lettori di un'ordinanza (che ho qui sulla mia scrivania) che poneva dei dubbi su un'azione di risarcimento. L'articolo non era assolutamente sopra le righe. Anzi: informava i lettori di uno sviluppo legale che potrebbe - se questo parere del giudice avesse un seguito - avere un impatto su almeno una causa di risarcimento danni. Non era giusto informare i lettori e gli investitori? Loro non devono sapere che un giudice (non un giornalista) ha posto delle questioni su un'azione di risarcimento? Io credo di sì. Parmalat il giorno dopo non ha smentito la notizia (non poteva, dato che è vera e riportata in modo corretto), ma ha semplicemente ribadito la sua posizione sul merito richiamando un comunicato stampa di un anno prima. La invito a leggere il comunicato stampa. Le sottolineo che la posizione della parmalat era già chiara ed evidente nell'articolo del Sole.
Per concludere: mi sembra che lei mi accusi ingiustamente. Io faccio semplicemente il mio lavoro cercando di dare tutte le informazioni su una vicenda in mio possesso. Tutte: quelle positive e quelle negative. Lei è libero di pensare e dire quello che crede, ma le chiedo almeno di riflettere su quello che le ho scritto.
P.s. Sebbene io abbia un nome strano, non sono una donna.
Distinti saluti,
Morya Longo

Unknown ha detto...

Direi che aveva ragione Morya Longo...